La liquidazione controllata
- albertobindi
- 5 mag
- Tempo di lettura: 7 min
Come funziona la liquidazione controllata ? consente per davvero di cancellare tutti i debiti ?

In questo post vediamo insieme come funziona la procedura di liquidazione controllata e cioè una delle quattro procedure previste dal DLgs 14/2019 (Codice della Crisi e dell'Insolvenza); la liquidazione controllata è uno strumento molto interessante perché, a certe condizioni, può consentire al debitore di cancellare integralmente i propri debiti; tra l'altro, questo procedimento consente di cancellare qualunque tipo di debito compresi, per esempio, quelli verso l'Agenzia delle Entrate, l'Agenzia delle Entrate Riscossione (la vecchia Equitalia), le banche, le finanziarie, ecc....
INDICE
11. Conclusioni
1. Cosa è la liquidazione controllata ?
Con la procedura di liquidazione controllata, in estrema sintesi, il debitore in stato di sovraindebitamento chiede al tribunale la nomina un liquidatore che si occupi di liquidare (e cioè vendere) tutti i suoi beni e redditi (con qualche eccezione che nel proseguo vediamo) e di pagare con il ricavato (e nei limiti di questo) i suoi creditori.
2. La procedura ha come scopo la definizione a saldo e stralcio dei debiti ?
La procedura di liquidazione controllata, a differenza di altre procedure (come il Concordato minore e il piano di Ristrutturazione dei debiti del consumatore) non ha per scopo quello di definire a saldo e stralcio i debiti; al contrario, con la liquidazione controllata il patrimonio del debitore viene messo integralmente (salvo alcune eccezioni che vedremo meglio nel proseguo) a disposizione dei creditori senza che il debitore possa mantenere alcun controllo sui propri beni o su eventuali sue attività economiche.
3. Quale è allora il vantaggio per il debitore ?
Utilizzando la procedura di liquidazione controllata del sovraindebitato quest'ultimo ne può ritrarre un vantaggio molto importante perché al termine della procedura può ottenere al ricorrere di una particolare condizione la completa cancellazione dei debiti residui rimasti insoddisfatti all’esito della liquidazione.
4. I requisiti della liquidazione controllata
I requisiti sono tre:
Il primo requisito è che il debitore rientri tra uno di questi soggetti: consumatore, impresa minore, imprenditore agricolo, professionista, start up innovativa, ente no profit (associazioni, fondazioni, comitati, ecc...) nonché ogni altro debitore non assoggettabile alle procedure concorsuali (quali liquidazione giudiziale, liquidazione coatta amministrativa o altre procedure liquidatorie). Il consumatore viene definito come “la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigiana o professionale eventualmente svolta, anche se socia di una delle società di persone (snc, società in accomandita semplice) per debiti estranei a quelli sociali.”. Il consumatore, quindi, è la persona fisica i cui debiti non sono riferibili all’attività di impresa o professionale eventualmente svolta; quindi è sicuramente consumatore il dipendente o il pensionato ma lo può essere anche il professionista o l’imprenditore minore purché in relazione soltanto ai debiti contratti all’infuori della sfera professionale o imprenditoriale. Mentre per impresa minore deve intendersi l’impresa (persona fisica o società) che presenta congiuntamente i seguenti requisiti: i) un attivo patrimoniale annuo non superiore ad € 300.000 nei tre ultimi anni; ii) ricavi annui non superiori ad € 200.000 nei tre ultimi anni; iii) debiti (anche non scaduti) non superiori ad € 500.000.
Il secondo requisito è che il debitore che vuole avvalersi della procedura si deve imprescindibilmente trovare in uno stato di sovraindebitamento definito come “lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle start up innovative (…omissis…) e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale o alla liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o di insolvenza.”; a sua volta lo “stato di crisi” è definito come “lo stato di squilibrio economico-finanziario che rende probabile l'insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate” mentre l’ “insolvenza” è definita come “lo stato del debitore che si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni.”. In pratica, il sovraindebitamento è quella situazione nella quale il debitore, con il proprio reddito e/o le proprie entrate e tolta la parte destinata al mantenimento suo e della sua famiglia, non è più in grado di far fronte al regolare pagamento dei debiti.
Il terzo requisito è che il debitore sia meritevole su questo aspetto però ci soffermeremo tra breve.
5. Da chi deve farsi assistere il debitore sovraindebitato ?
Il debitore sovraindebitato che voglia attivare la procedura di liquidazione controllata deve rivolgersi ad un Organismo di Composizione della Crisi (in sigla OCC); inoltre, considerando che l'OCC svolge principalmente un ruolo di terzietà ed imparzialità e la sua attività è diretta a tutelare gli interessi della collettività e non quello del debitore, a volte (nei casi più complessi) è opportuno che il debitore sovraindebitato si faccia assistere anche da un avvocato che tuteli esclusivamente i suoi interessi.
6. Presentazione della domanda
La domanda di liquidazione controllata deve essere presentata al Tribunale competente da individuarsi in quello nel cui circondario il debitore sovraindebitato: i) se persona fisica esercente attività impresa, ha la sede legale risultante dal registro delle imprese o, in mancanza, la sede effettiva dell'attività abituale; ii) se persona fisica non esercente attività d'impresa, ha la residenza o il domicilio; iii) se società, anche non esercente attività impresa, ha la sede legale risultante dal registro delle imprese o, in mancanza, ha la sede effettiva dell'attività abituale.
7. Il procedimento
Un volta che il debitore ha presentato la domanda di liquidazione controllata in tribunale, il giudice dichiara aperta la liquidazione controllata, nomina il Giudice Delegato e nomina il liquidatore. Il liquidatore ha il compito di individuare tutti i beni del debitore sovraindebitato e tutti i suoi creditori, redigere un programma con i tempi e i modi della liquidazione, liquidare (cioè vendere) tutti i beni del debitore e con il ricavato soddisfare nei limiti del possibile tutti i creditori; dopodiché viene dichiarata la chiusura del procedimento.
8. Quali sono i beni e i crediti inclusi, e quali sono quelli esclusi, dalla liquidazione ?
In sintesi tutti i beni mobili e immobili e tutti i crediti del debitore sovraindebitato sono inclusi nella liquidazione controllata; tutti cioè vengono acquisiti dal liquidatore che provvedere a venderli e con il ricavato a pagarci i creditori. Ovviamente gli arredi della casa non vengono mai appresi (a meno che non abbiano particolare valore). Ci sono inoltre altre eccezioni; tra queste la più importante è l'esclusione dello stipendio, della pensione, del salario e di ciò che il debitore guadagna con la sua attività nei limiti, indicati dal giudice, di quanto occorre al mantenimento suo e della sua famiglia. Più in concreto si può dire che nella procedura di liquidazione rientra anche ciò che il debitore guadagna (stipendio, pensione o entrate di altro tipo) per un periodo massimo di 3 anni e soltanto per la quota del reddito che eccede ciò che serve per il vitto, l'alloggio, le spese sanitarie, le spese di istruzione e quant'altro strettamente necessario per vivere.
9. La meritevolezza quale (terzo requisito) per poter essere liberato da tutti i debiti
Come detto con la procedura di liquidazione controllata del sovraindebitato quest'ultimo mette a disposizione del liquidatore tutti i suoi beni e redditi (come visto con qualche eccezione) affinché li venda e con il ricavato ci paghi i creditori. Se, come spesso accade, il ricavato della liquidazione è inferiore all'ammontare dei debiti la procedura di liquidazione, una volta che il liquidatore ha distribuito il ricavato tra i creditori, si chiude ma dei crediti rimasti insoddisfatti il debitore continuerà a rispondere; questo a meno che il giudice al termine della procedura accerti che il debitore si era indebitato senza colpa grave o dolo perché in questo caso il debitore verrà esdebitato e cioè verrà integralmente liberato da tutti i debiti che all'esito della procedura di liquidazione sono rimasti non pagati. Questa, in sostanza, è la parte più interessante della procedura di liquidazione perché è quella che nel concreto può consentire al debitore di liberarsi integralmente da tutti i debiti. Facciamo un esempio concreto: Gianni ha debiti per 300.000 nei confronti di banche, finanziarie e dell'Agenzia delle Entrate; non è proprietario di immobili o beni mobili di particolare valore ma ha uno stipendio da € 2.500 al mese; il giudice accerta che per il mantenimento suo e della sua famiglia necessita di un importo mensile di € 1.700 e, conseguentemente, dispone che il suo reddito venga acquisito alla procedura per l'importo mensile di € 800 ( = 2.500-1.700) per tre anni; in pratica Gianni destina ai suoi creditori l'importo complessivo di € 28.800 (=800x12x3); al termine della procedura, però, qualora il giudice accertasse che Gianni si è indebitato senza dolo e colpa grave lo libererà anche dal residuo debito non pagato per € 271.200 (=300.000-28.800). Da ricordarsi che questo effetto esdebitatorio non opera per gli obblighi di mantenimento e alimentari, per i debiti da risarcimento danni da fatto illecito extracontrattuale (per esempio, il figlio che in bici travolge la vecchietta), per le sanzioni penali e amministrative di carattere pecuniario.
10. Quanto dura la procedura di liquidazione controllata ?
La procedura dura sin tanto che sono stati venduti tutti i beni e realizzati tutti i crediti e con il ricavato sono stati pagati nei limiti del possibile i creditori. Se ci sono redditi (come lo stipendio) il procedimento dura al massimo 3 anni.
11. Conclusioni
In conclusione se sei sovraindebitato la liquidazione controllata al ricorrere dei tre presupposti di cui sopra ti ho parlato può effettivamente consentirti di abbattere drasticamente il debito.
Come sempre spero che questo post ti sia stato utile e ti ricordo che se sei sovraindebitato e necessiti di assitenza puoi richiederci una preanalisi gratuita per verificare se la liquidazione controllata fa al caso tuo cliccando sul seguente link.
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Avv. Alberto Bindi
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