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Intimazione di pagamento? Riduci le spese in questo modo ...

Intimazione di pagamento? Riduci le spese in questo modo ... Come si calcola il contributo unificato nell'impugnazione di un'intimazione di pagamento ?

intimazione di pagamento e contributo unificato

Indice

1. Cos'è il contributo unificato nel processo tributario?

Nel complesso sistema del processo tributario italiano, un aspetto fondamentale da considerare sin dall'avvio di una controversia è il contributo unificato per gli atti giudiziari. Previsto dagli articoli 13 e 14 del DPR 115/2002, questo contributo è dovuto per ciascun grado di giudizio e rappresenta una spesa processuale che le parti devono sostenere per poter adire o proseguire un giudizio dinanzi agli organi della giustizia tributaria. La sua esistenza è imprescindibile per l'ammissibilità del ricorso o dell'appello.


2. Come si determina l'importo del contributo unificato?

L'ammontare del contributo unificato non è fisso, ma varia in base al valore della causa. La determinazione di questo valore, come indicato nella tabella contenuta nell'art. 13 co. 6-quater del DPR 115/2002, è generalmente parametrata all'imposta richiesta nell'atto impugnato o alle sanzioni, qualora l'atto contesti unicamente queste ultime. Gli scaglioni di valore e i relativi importi del contributo sono questi:

  • € 30 per controversie di valore fino a euro 2.582,28;

  • € 60 per controversie di valore superiore a euro 2.582,28 e fino a euro 5.000;

  • € 120 per controversie di valore superiore a euro 5.000 e fino a euro 25.000;

  • € 250 per controversie di valore superiore a euro 25.000 e fino a euro 75.000;

  • € 500 per controversie di valore superiore a euro 75.000 e fino a euro 200.000;

  • € 1.500 per controversie di valore superiore a euro 200.000.

Tuttavia, la quantificazione può presentare delle criticità a seconda della tipologia di atto impugnato, come nel caso di accertamenti relativi a più tributi o periodi d'imposta. In queste situazioni, è spesso opportuno un confronto con la segreteria del giudice per evitare errori.


3. Il contributo unificato nell'impugnazione dell'intimazione di pagamento

Quando ci troviamo di fronte all'impugnazione di un'intimazione ad adempiere (disciplinata dall'art. 50 del DPR 602/73), la determinazione del contributo unificato può diventare più complessa. L'intimazione di pagamento è un atto autonomamente impugnabile che viene notificato qualora, decorso un anno dalla notifica della cartella di pagamento o dell'accertamento esecutivo, non sia iniziata l'espropriazione forzata. Essa, di solito, fa riferimento a una o più cartelle di pagamento sottostanti.


4. La posizione del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

In passato, il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha espresso una posizione particolarmente onerosa per il contribuente in merito al calcolo del contributo unificato nell'impugnazione dell'intimazione di pagamento. Secondo tale interpretazione, non si dovrebbe versare un unico contributo parametrato al valore dell'intimazione, ma tanti contributi quante sono le previe cartelle di pagamento da cui scaturisce il debito intimato, aggiungendo poi un ulteriore contributo per l'intimazione stessa. Questa tesi si basa sull'idea che, impugnando l'intimazione, il contribuente stesse implicitamente impugnando anche le cartelle sottostanti.

Facciamo un esempio: Francesca riceve un'intimazione di pagamento per complessivi € 80.000 di cui € 26.000 relativi ad una cartella per IRPEF 2020, € 28.000 relativi ad un altra cartella di pagamento per IVA 2019 e, infine, € 26.000 relativi ad una cartella relativa ad IRAP per il 2021; secondo il MEF Francesca impugnando l'intimazione di pagamento dovrà corrispondere un contributo unificato di complessivi € 1.250 pari ad € 250 per ciascuna delle tre cartelle oltre ad ulteriori € 500 per l'intimazione di pagamento.

Tuttavia, questa interpretazione è stata oggetto di forti critiche in quanto non tiene conto dell'autonomia degli atti impugnabili nel processo tributario.


5. Il nodo cruciale: impugnazione dell'intimazione e contestazione della prescrizione

La questione si fa ancora più interessante quando il motivo principale dell'impugnazione dell'intimazione di pagamento è la contestazione della prescrizione del credito tributario. In questi casi, il contribuente non sta necessariamente contestando vizi propri delle cartelle di pagamento (che potrebbero essere divenute definitive per mancata impugnazione nei termini), ma sta evidenziando come, per il decorso del tempo, il diritto dell'Amministrazione finanziaria a riscuotere quel credito si sia estinto.

Secondo la tesi del MEF, anche in questa ipotesi, si dovrebbe calcolare il contributo sommando il valore delle singole cartelle e aggiungendo quello dell'intimazione. Ciò porterebbe a un esborso considerevole per il contribuente, spesso sproporzionato rispetto all'effettivo valore della controversia incentrata sulla verifica dell'intervenuta prescrizione del diritto di riscossione.


6. Cosa dice la Cassazione: il principio di autonomia degli atti Impugnati

Fortunatamente, la giurisprudenza della Corte di Cassazione ha chiarito questo aspetto, fornendo un'interpretazione più in linea con i principi generali del processo tributario. In particolare, con la sentenza n. 6769 depositata il 14 marzo 2025, la Suprema Corte ha affermato un principio fondamentale: ai fini del pagamento del contributo unificato nel giudizio tributario, si deve considerare esclusivamente l'atto o gli atti espressamente impugnati dal contribuente.

Nel caso specifico esaminato dalla Cassazione, un contribuente aveva ricevuto un'intimazione di pagamento relativa a tre cartelle, ma aveva impugnato solo le cartelle, versando il contributo calcolato sul valore di questi tre atti distinti. La segreteria della Commissione Tributaria Provinciale (CTP) riteneva che il contributo dovesse essere versato anche per l'intimazione, pur non espressamente impugnata, irrogando sanzioni per il mancato pagamento. La Cassazione, accogliendo il ricorso del contribuente, ha statuito che il semplice riferimento a un atto in una sentenza (come l'intimazione di pagamento) non implica che quell'atto sia stato effettivamente impugnato e, quindi, non può giustificare l'applicazione del contributo unificato. Ne deriva che se oggetto dell'impugnazione sono solo le cartelle allora, proseguendo nell'esempio più sopra fatto, Francesca dovrà corrispondere un contributo unificato di soli € 750 (e non di € 1.500).

Questo principio è di fondamentale importanza anche nel caso in cui l'impugnazione dell'intimazione si basi sulla prescrizione: se, infatti, il contribuente impugna espressamente solo l'intimazione di pagamento, contestando la prescrizione del credito, il contributo unificato dovrà essere calcolato unicamente sul valore dell'intimazione stessa, e non sommando il valore delle cartelle sottostanti. Ne deriva, proseguendo nell'esempio più sopra fatto, che Francesca nel caso in cui impugni l'intimazione di pagamento per contestare esclusivamente l'intervenuta prescrizione del debito dovrà pagare un contributo unificato di soli € 500 (e non di € 1.250).


7. Implicazioni pratiche

Alla luce di quanto esposto, ecco alcuni consigli pratici per i contribuenti che intendono impugnare un'intimazione di pagamento contestando la prescrizione:

🟩 Con il professionista che ti assiste verifica preliminarmente quale dovrebbe essere l'oggetto della tua impugnazione e verifica quale sarebbe il costo del contributo unificato da versare: in questo modo eviti di dover sostenere costi inaspettati.

🟩Definisci chiaramente l'oggetto della tua impugnazione: nel ricorso, specifica in modo inequivocabile che stai impugnando soltanto l'intimazione di pagamento e che la contestazione si basa sull'intervenuta prescrizione del credito.

🟩 Valuta se impugnare anche le cartelle: se intendi contestare (oltre alla prescrizione) anche vizi propri delle cartelle sottostanti (ad esempio, difetti di notifica), dovrai impugnare espressamente anche quelle, con conseguente calcolo del contributo anche sul loro valore (un contributo per ogni atto impugnato).

🟩 Calcola correttamente il valore della lite: Ai fini del contributo unificato, il valore della lite, in caso di impugnazione della sola intimazione per prescrizione, dovrebbe essere parametrato al valore complessivo indicato nell'intimazione stessa; mentre invece in caso di impugnazione delle sole cartelle di pagamento dovrai versare tanti contributi unificati quante sono le cartelle sottostanti l'intimazione; se poi impugni sia l'intimazione di pagamento che le sottostante cartelle allora dovrai versare un contributo unificato per l'intimazione oltre a tanti contributi quanti sono le cartelle

🟩 In caso di dubbi, confrontati con la segreteria del giudice: ricordati che puoi sempre chiedere un chiarimento alla segreteria della Corte di Giustizia Tributaria competente per evitare contestazioni successive sul versamento del contributo.


Come sempre spero che questo post ti sia stato utile e ti ricordo che se hai un problema con un'intimazione di pagamento e necessiti di aiuto puoi richiederci una preanalisi gratuita della tua specifica situazione cliccando sul seguente link.


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Avv. Alberto Bindi

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