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Intimazione di pagamento: e se ne ricevi due ?

Intimazione di pagamento: e se ne ricevi due ? Scopri la sua natura giuridica e perché impugnarla tempestivamente è cruciale per la difesa dei tuoi diritti


intimazione di pagamento, genera preoccupazione in chi la riceve!

Indice


1) Cos'è l'intimazione di pagamento e la sua funzione

L'intimazione di pagamento, regolamentata dall'articolo 50, comma 2, del DPR n. 602/731, rappresenta un passaggio cruciale nel procedimento di riscossione coattiva dei debiti tributari. Essa si configura come un sollecito formale inviato al contribuente per invitarlo a saldare gli importi dovuti al Fisco. Questo atto viene notificato quando, entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento o dell'accertamento esecutivo, non sia stata ancora avviata l'espropriazione forzata, come il pignoramento. La sua finalità primaria è dunque quella di concedere un'ultima opportunità al debitore di adempiere spontaneamente prima che vengano intraprese azioni esecutive più incisive.


2) La dibattuta natura giuridica: atto autonomamente impugnabile?

Un aspetto a lungo discusso in ambito tributario riguarda la natura giuridica dell'intimazione di pagamento e, in particolare, se essa possa essere impugnata autonomamente ai sensi dell'articolo 19 del DLgs. n. 546/92. Questo articolo elenca in modo tassativo gli atti impugnabili dinanzi al giudice tributario. Sebbene l'intimazione non sia espressamente menzionata in tale elenco, la giurisprudenza si è interrogata a lungo sulla possibilità di ricorrere avverso atti non tipici che, tuttavia, portano a conoscenza del contribuente una pretesa tributaria ben definita, con l'indicazione delle ragioni di fatto e di diritto a suo fondamento.

Tuttavia, un orientamento più recente della Corte di Cassazione ha chiarito questo punto. La sentenza n. 6463 dell'11 marzo 2025 ha statuito che l'intimazione di pagamento è da considerarsi un atto autonomamente impugnabile. Questa decisione si basa sull'equiparazione dell'intimazione di pagamento al vecchio avviso di mora, espressamente contemplato tra gli atti impugnabili dall'articolo 19, comma 1, lettera e), del DLgs. n. 546/92.


3) Prescrizione e intimazione: un legame indissolubile

Questa qualificazione giuridica dell'intimazione di pagamento ha conseguenze dirette e di fondamentale importanza in materia di prescrizione dei crediti tributari. Secondo l'indirizzo giurisprudenziale più recente (Cass. 6463/2025), il contribuente ha l'onere, non la semplice facoltà, di impugnare l'intimazione di pagamento per eccepire la prescrizione dei crediti tributari che si sia maturata tra la data di notifica della cartella di pagamento e quella dell'intimazione stessa.

Cosa significa concretamente? Se ricevi un'intimazione di pagamento e ritieni che il credito sottostante sia ormai prescritto (perché è trascorso il termine legale dalla notifica della cartella senza che siano intervenuti atti interruttivi), devi necessariamente presentare ricorso contro l'intimazione entro i termini previsti dalla legge, sollevando in quella sede l'eccezione di prescrizione. La mancata impugnazione dell'intimazione comporta una sorta di "cristallizzazione" del debito, rendendo inammissibile la successiva eccezione di prescrizione in sede di contestazione di atti esecutivi, come ad esempio il pignoramento.

La logica sottesa a questa posizione è quella di assicurare che le contestazioni sull'esistenza e sull'esigibilità del credito vengano sollevate tempestivamente, evitando un'eccessiva protrazione delle incertezze giuridiche.

Questa interpretazione è però in contrasto con un precedente orientamento (Cass. 16743/2024) che considerava l'impugnazione dell'intimazione come una scelta facoltativa per il contribuente, consentendogli di sollevare la questione della prescrizione anche in un momento successivo, ad esempio impugnando una successiva intimazione di pagamento o il primo atto esecutivo.



4) Le diverse ipotesi di prescrizione e come agire

Per fare chiarezza, riepiloghiamo le diverse situazioni in cui la prescrizione può intervenire e il momento più opportuno per farla valere, tenendo presente l'attuale orientamento della Cassazione:

Prescrizione (o decadenza) maturata prima della notifica della cartella: in questo caso, l'eccezione deve essere presentata impugnando la cartella di pagamento stessa; la mancata impugnazione preclude questa difesa in seguito.


Prescrizione maturata dopo la notifica della cartella e prima dell'intimazione di pagamento: questa è la situazione chiave; in via prudenziale l'eccezione di prescrizione deve essere eccepita impugnando l'intimazione di pagamento; questo perché in caso di mancata impugnazione tale prescrizione in seguito non può più essere fatta valere secondo quanto statuito dalla recente Cass n. 6463/2025 (ma, come detto, esiste anche un orientamento di diverso avviso: Cass n. 16743/2024).


Prescrizione maturata dopo la notifica dell'intimazione di pagamento: in questo scenario, l'eccezione potrà essere sollevata in sede di opposizione all'esecuzione (ad esempio, contro il pignoramento dinanzi al giudice ordinario) o impugnando una successiva intimazione di pagamento (dinanzi al giudice tributario).


5) Cosa fare in pratica: consigli utili

Di fronte alla notifica di un'intimazione di pagamento, è fondamentale adottare alcune precauzioni e seguire alcuni consigli pratici:


Verifica immediatamente la data di notifica della cartella (o delle cartelle) di pagamento a cui l'intimazione si riferisce. Questo è il punto di partenza per valutare se il termine di prescrizione sia decorso.


Controlla se nel periodo intercorso tra la notifica della cartella e l'intimazione siano stati notificati atti interruttivi della prescrizione (ad esempio, altri avvisi di pagamento, atti di pignoramento, ecc.).


Se ritieni che il credito sia prescritto, non sottovalutare l'importanza di impugnare tempestivamente l'intimazione di pagamento. Rivolgiti immediatamente a un avvocato esperto in diritto tributario per valutare la tua situazione e predisporre un ricorso efficace.


Ricorda che i termini per l'impugnazione degli atti tributari sono perentori. Agire tempestivamente è cruciale per non perdere la possibilità di far valere i tuoi diritti.


Conserva con cura tutta la documentazione relativa alle notifiche ricevute (cartelle, intimazioni, avvisi di ricevimento, ecc.). Questa documentazione è essenziale per la tua difesa.


6) Conclusioni

Alla luce del consolidato orientamento della Corte di Cassazione, è ormai chiaro che l'intimazione di pagamento riveste un ruolo centrale nella difesa del contribuente contro la prescrizione dei debiti tributari. Non considerarla come un atto di secondaria importanza, ma valuta attentamente la sua notifica e le implicazioni che essa comporta per la tua posizione giuridica. 


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Avv. Alberto Bindi

 

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