Liquidazione controllata debiti: scopri come liberarti dai debiti !
- Avv. Alberto Bindi

- 27 set
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 31 ott
Liquidazione controllata debiti: commentando una recente sentenza, ti mostro come un lavoratore dipendente con debiti per € 331.000 (derivanti da una pregressa attività imprenditoriale) può liberarsene pagando solo € 10.000 in 3 anni.
Aggiornato al 31/10/2025
Sei un lavoratore dipendente ? hai accumulato debiti derivanti dall'attività imprenditoriale che hai svolto in precedenza ? e il tuo stipendio non ti consente di ripagarli ? Forse non lo sai ma il DLgs 14/2019 ha introdotto la disciplina del cd sovraindebitamento che, nel rispetto di determinati presupposti, consente ai debitori sovraindebitati (privati, lavoratori autonomi, professionisti o piccoli imprenditori o anche imprenditori agricoli) di ridurre drasticamente, e in alcuni casi addirittura cancellare, la propria esposizione debitoria (per approfondire: Il sovraindebitamento). Come avvocato esperto in crisi da sovraindebitamento ho assistito molti clienti - non solo a Firenze dove ho lo studio ma in tutta Italia (leggi se vuoi i casi giudiziari di cui mi sono occupato) - e ho notato che la paura più grande per chi vive queste difficoltà finanziarie è quella di sentirsi senza via d'uscita; grazie all'esperienza maturata in anni di attività dedicata a questa materia, posso rassicurarti: le soluzioni esistono e sono molto concrete ! In questo post ti faccio appunto vedere, commentando la sentenza n. 53/2023 del Tribunale di Perugia, come è possibile liberasi dai debiti in modo relativamente semplice.
INDICE
5. Conclusioni
1. Liquidazione controllata del sovraindebitato: una breve premessa
Per farti comprendere la sentenza devo velocissimamente spiegarti come funziona il procedimento di Liquidazione controlla e cioè uno dei quattro strumenti previsti dal decreto legislativo n. 14/2019 per risolvere le crisi da sovraindebitamento.
In pratica con questa procedura il debitore in stato di sovraindebitamento (e cioè eccessivamente indebitato) chiede al Tribunale la nomina un soggetto, il Liquidatore, che si occupa di liquidare (e cioè vendere) tutti i suoi beni (con qualche eccezione) e di pagare con il ricavato (e nei limiti di questo) i creditori.
Il vantaggio di questo procedimento consiste nel fatto che al termine della liquidazione, se il debitore non ha generato l'indebitamento comportandosi in maniera scorretta, ottiene l’esdebitazione e, cioè, la completa cancellazione dei debiti residui (ossia di quelli rimasti non pagati all'esito delle operazioni di liquidazione).
2. Liberarsi dai debiti (commento alla sentenza)
Marco, nome di fantasia, ha debiti per oltre € 331.000,00 che derivano sia dallo svolgimento di un'attività di impresa in forma individuale con una ditta cancellata dal Registro delle Imprese nel 2019 sia dalla fideiussione rilasciata in favore della di una società dichiarata fallita nel 2020.
Marco, inoltre, ha i conti correnti sostanzialmente privi d liquidità, è proprietario di un autoveicolo di valore modesto ed ha un stipendio mensile di € 1.350 quale lavoratore dipendente, la maggior parte del quale (per circa € 920) gli va via per il mantenimento proprio e della sua famiglia.
In questa situazione, ovviamente, Marco non ha alcuna possibilità di ripagare il debito con le sole proprie forze.
Per questa ragione, con l'assistenza di un professionista, attiva la procedura di Liquidazione controllata davanti al Tribunale di Perugia; vediamo allora quali passaggi compie il Tribunale:
anzitutto accerta che Marco effettivamente si trova in una situazione di sovraindebitamento e cioè di incapacità di pagare i propri debiti;
poi aderisce a quell'indirizzo giurisprudenziale (oramai consolidato) che ritiene che il debitore privo di beni possa comunque utilizzare la procedura di Liquidazione controllata se è in grado di mettere a disposizione del Liquidatore una quota parte del suo reddito;
quindi, accerta che Marco, essendo di fatto privo di beni e risorse finanziarie, può mettere a disposizione del Liquidatore (affinché questo ci paghi i creditori) soltanto una piccola parte del suo stipendio da lavoratore dipendente pari ad € 270,00 al mese (perché la residua parte serve all'imprescindibile mantenimento di Marco e della sua famiglia); e questo per la durata massima di tre anni;
accerta perciò che Marco in tre anni può mettere a disposizione del Liquidatore una somma di circa € 10.000 (=€270x12x3);
rileva che questa cifra di € 10.000 nella sostanza non sarà destinata a pagare i debitori originari (quelli che hanno un credito complessivo di circa € 331.000) ma i debiti sorti nel corso del procedimento giudiziario (sostanzialmente le spese dei professionisti) e ritiene che questo non sia un motivo ostativo all'utilizzo della procedura di Liquidazione controllata.
Sulla scorta di questi accertamenti il Tribunale di Perugia con la sentenza n. 53/2023 ha:
dichiarato aperta la procedura di Liquidazione controllata in favore di Marco;
rimesso ad una successiva decisione l'individuazione più precisa della quota di reddito che Marco dovrà mettere mensilmente a disposizione del Liquidatore affinché questo ci paghi i creditori;
ordinato al Liquidatore di aprire un conto corrente per farvi affluire la quota parte del reddito di Marco destinata ai creditori;
ordinato al Liquidatore di informare il datore di lavoro di Marco circa la quota di reddito che dovrà essere bonificata direttamente sul nuovo conto corrente;
ordinato al Liquidatore di fare quanto necessario affinché i creditori possano precisare esattamente l'entità del loro credito;
disposto che in prossimità dello scadere di tre anni (a decorrere dalla pronuncia della sentenza) il Liquidatore dovrà redigere una relazione ove dovrà esporre se a suo avviso Marco integra tutti i presupposti per essere definitivamente liberato dai debiti residui.
In sintesi il Tribunale di Perugia ha ritenuto che Marco, a fronte di debiti per complessivi € 331.000, potesse utilizzare la procedura di Liquidazione controllata nonostante non avesse alcun bene (il ricavato della cui vendita potesse andare a soddisfare i creditori) e nonostante potesse mettere a disposizione del Liquidatore una somma mensile davvero modesta e pari nell'arco del triennio alla cifra complessiva di soli € 10.000; cifra quest'ultima appena sufficiente a coprire le spese dei professionisti che lo assistevano.
3. Con questa sentenza Marco è già riuscito a liberarsi dai debiti residui per € 331.000?
No, con questa sentenza Marco non è ancora liberato dai suoi debiti. La sentenza, infatti, dispone che trascorsi tre anni il Liquidatore deve esprimere il suo parere in merito al fatto se Marco ha integrato o meno tutti i presupposti necessari per essere esdebitato ossia per essere liberato dai debiti residui.
4. Quali sono i presupposti che devono ricorrere affinché Marco dopo tre anni riesca a liberarsi dai debiti residui?
Nella sostanza affinché Marco alla fine del triennio sia completamente liberato dai debiti residui sarà sufficiente che venga accertato (in base alla relazione del Liquidatore ed alla valutazione del giudice) che l'indebitamento originario di € 331.000, che era derivato dallo svolgimento di un'attività di impresa in forma individuale e dal rilascio di una fideiussione, non sia stato determinato con colpa grave o dolo. Ma nella prassi operativa, queste situazioni (di colpa grave o dolo) ricorrono soltanto quando il debitore abbia veramente operato in modo scorretto perché, per esempio, la semplice incapacità di gestire in maniera proficua e remunerativa un'impresa non integra mai tali situazioni.
5. Conclusioni
In definitiva, la sentenza n. 53/2023 del Tribunale di Perugia ci ha fornito lo spunto per ribadire che è possibile liberarsi dai debiti anche quando sono di ingente importo e non si hanno beni di rilevante valore ma soltanto un ordinario reddito da lavoro dipendente; e questo perché la Legge italiana ha approntato degli strumenti specifici che servono proprio a questa finalità.
Dal mio studio di Firenze ho aiutato clienti in tutta Italia (leggi se vuoi i casi giudiziari di cui mi sono occupato) a risolvere complesse situazioni di sovraindebitamento con la procedura di liquidazione controllata. Se anche tu ti trovi in difficoltà, non esitare a chiederci una pre-analisi gratuita e personalizzata cliccando su questo link.
Avv. Alberto Bindi