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Rateizzazione Agenzia delle Entrate: Come Richiedere la Rateizzazione Online (Anche Sopra 120.000€)

  • Immagine del redattore: Avv. Alberto Bindi
    Avv. Alberto Bindi
  • 4 nov
  • Tempo di lettura: 13 min

Aggiornamento: 6 nov

Rateizzazione Agenzia Entrate: La guida strategica e aggiornata al 2025 per gestire i debiti con l'Agenzia delle Entrate-Riscossione e proteggere il tuo patrimonio.


Aggiornato al 4/11/2025


Ricevere una cartella esattoriale o un avviso di accertamento dall'Agenzia delle Entrate è un momento di stress e incertezza. La prima reazione è spesso di allarme, ma è fondamentale sapere che esistono strumenti legali per gestire la situazione in modo controllato e sostenibile. La rateizzazione agenzia delle entrate è un potente strumento strategico che, se utilizzato correttamente, ti permette di tutelare il tuo patrimonio, garantire la continuità operativa della tua attività e riprendere il controllo della tua posizione fiscale. Con l'entrata in vigore della Riforma della Riscossione, sancita dal decreto legislativo n. 110/2024, il quadro normativo è cambiato profondamente. Da un lato, si aprono nuove opportunità con un maggior numero di rate concedibili; dall'altro, le conseguenze di un errore, come la decadenza dal piano, sono diventate più rigide e spesso irreversibili. Ho assistito diversi clienti alle prese con atti dell'Agenzia delle Entrate e/o dell'Agente della Riscossione - non solo a Firenze dove ho lo studio ma in tutta Italia (leggi se vuoi i casi giudiziari di cui mi sono occupato oppure segui/guarda/ascolta i ns. blog, video e podcast) - e ho maturato molta esperienza al riguardo. Questa guida tecnica ti fornirà un'analisi dettagliata e strategica di tutte le opzioni a tua disposizione in materia di rateizzazione, spiegandoti passo dopo passo come procedere e quali insidie legali evitare.   


INDICE



1. La Rateizzazione dei Debiti Fiscali: Il Quadro Normativo Post-Riforma 2025

Il pilastro normativo che disciplina ogni forma di rateizzazione agenzia delle entrate è l'articolo 19 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602. Questa norma è stata oggetto di una profonda revisione ad opera del D.Lgs. n. 110/2024, che ha ridisegnato le regole di accesso, la durata dei piani e le conseguenze degli inadempimenti a partire dal 1° gennaio 2025. Comprendere questo nuovo quadro è il primo passo per impostare una strategia di gestione del debito efficace.   


1.1 Come Funziona la Rateizzazione Fiscale

La rateizzazione fiscale permette di suddividere il pagamento di debiti tributari, solitamente scaturenti da cartelle esattoriali, in rate mensili. Come posso richiedere una rateizzazione con l'Agenzia delle Entrate per i miei debiti fiscali? Per richiedere la rateizzazione, è fondamentale presentare un'istanza all'Agenzia delle Entrate. Nella richiesta, dovrai specificare l'importo totale del debito e il numero di rate desiderate. Assicurati di includere anche una breve descrizione della tua situazione economica per facilitare la valutazione della tua istanza. L'Agenzia valuterà la richiesta in base alla documentazione fornita e alla situazione economica del richiedente.


1.2 Quali debiti puoi rateizzare (e quali sono esclusi)

In linea generale, l'ambito di applicazione della rateizzazione è molto ampio. Possono essere dilazionate quasi tutte le somme affidate per la riscossione all'Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdeR), purché iscritte a ruolo. Questo include non solo le imposte dirette (IRPEF, IRES) e indirette (IVA), ma anche i contributi previdenziali gestiti tramite avvisi di addebito dell'INPS e i crediti derivanti da avvisi di accertamento esecutivi emessi dall'Agenzia delle Entrate o dagli enti locali.   

Tuttavia, esistono delle esclusioni tassative che devi conoscere per evitare di presentare una domanda destinata al rigetto. Non sono rateizzabili:


  • Debiti già inclusi in una rateizzazione decaduta. Questa è la novità più critica introdotta dalla normativa. Se hai ottenuto un piano di rateizzazione dopo il 16 luglio 2022 e sei decaduto per mancato pagamento, il debito residuo non può più essere rateizzato. La preclusione è definitiva e rappresenta un cambiamento di paradigma rispetto al passato, imponendo una gestione del piano a "tolleranza zero".   


  • Debiti non dilazionabili per natura. Alcune tipologie di crediti, come quelli derivanti dal recupero di aiuti di Stato illegittimi o da violazioni doganali, sono escluse per legge dalla possibilità di dilazione.   


  • Debiti di Enti che gestiscono la rateizzazione in autonomia. Alcuni enti creditori, come Comuni o Regioni, possono scegliere di non avvalersi delle procedure di AdeR, gestendo internamente le proprie dilazioni. È sempre bene verificare l'elenco di tali enti sul sito dell'Agenzia.   


La rigidità introdotta sulla decadenza trasforma la gestione del piano di rateizzazione da un semplice adempimento a un'attività strategica cruciale. Un tempo era possibile rinegoziare o ripresentare una domanda; oggi, un errore può precludere per sempre la via della dilazione per quel debito specifico, esponendoti immediatamente alle azioni esecutive.


1.3 La soglia dei 120.000€: il bivio tra procedura semplice e documentata

Il sistema di rateizzazione post-riforma ruota attorno a una soglia chiave: 120.000 euro. Questo importo, introdotto in via sperimentale nel 2022 e ora reso strutturale, non si riferisce al tuo debito complessivo, ma all'importo oggetto di ogni singola richiesta di rateizzazione che presenti. A seconda che il tuo debito si trovi al di sopra o al di sotto di questa soglia, la procedura da seguire cambia radicalmente.   


  • Sotto i 120.000 euro: puoi accedere a una procedura semplificata, definita "a semplice richiesta". In questo caso, è sufficiente presentare un'istanza in cui dichiari di trovarti in una "temporanea situazione di obiettiva difficoltà", senza dover produrre alcuna documentazione a supporto della tua condizione economica.   


  • Sopra i 120.000 euro (o se vuoi più rate del massimo ordinario): la procedura diventa più complessa e si definisce "a richiesta documentata". Non basta più una semplice dichiarazione: devi comprovare la tua difficoltà economica attraverso una documentazione specifica e dettagliata, che l'Agenzia valuterà secondo criteri predefiniti per decidere se concedere il piano e per quale durata.   


Questo bivio procedurale è il primo snodo strategico da affrontare. Se hai più cartelle che, sommate, superano la soglia ma singolarmente ne sono al di sotto, potresti presentare più richieste separate per rimanere nella procedura semplificata. Tuttavia, questa scelta deve essere attentamente ponderata in base alla sostenibilità complessiva dei pagamenti.


1.4 Condizioni per la Rateizzazione Fiscale

Per accedere alla rateizzazione, è necessario soddisfare alcune condizioni, tra cui la presentazione di un'istanza formale, il rispetto delle scadenze di pagamento e la presentazione di documentazione adeguata che dimostri la propria situazione economica. È fondamentale verificare che il debito non sia già stato oggetto di una precedente rateizzazione decaduta.


2. Rateizzazione Agenzia delle Entrate Fino a 120.000€: La Procedura Semplificata Online

Questa è la modalità di accesso più comune e, apparentemente, la più semplice. La procedura è stata disegnata per essere veloce e accessibile, ma nasconde delle implicazioni legali che non devono essere sottovalutate. Questa sezione ti guiderà attraverso i passaggi pratici, ottimizzando la tua comprensione per la domanda rateizzazione online.


2.1 Il numero di rate: le nuove scadenze progressive

Una delle principali novità della riforma del 2025 è l'aumento progressivo del numero massimo di rate ottenibili con la procedura semplificata. Il legislatore ha previsto un sistema a scaglioni temporali per estendere gradualmente la durata dei piani:   


  • Per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026, potrai ottenere fino a un massimo di 84 rate mensili (7 anni).

  • Per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028, il limite massimo salirà a 96 rate mensili (8 anni).

  • Per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029, si arriverà a un massimo di 108 rate mensili (9 anni).

È importante ricordare che, a prescindere dal numero di rate concesso, l'importo minimo di ciascuna rata non può essere inferiore a 50 euro.   


2.2 Come richiedere la rateizzazione online con il servizio "Rateizza adesso"

L'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha reso la procedura di richiesta online estremamente intuitiva, quasi automatica. Ecco i passaggi da seguire:


  1. Accesso all'Area Riservata: Il primo passo è accedere al portale di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Puoi farlo utilizzando le tue credenziali SPID, la Carta d'Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).   


  2. Individuazione del Servizio: Una volta dentro, naviga fino alla sezione "Rateizza il debito" e seleziona il servizio "Rateizza adesso".   


  3. Selezione delle Cartelle: Il sistema ti mostrerà un elenco di tutte le cartelle e gli avvisi che possono essere inclusi in un piano di rateizzazione. Potrai selezionare quelli per cui intendi chiedere la dilazione.


  4. Generazione del Piano: Dopo aver confermato la tua selezione, il sistema elaborerà e genererà automaticamente il piano di ammortamento, indicando il numero di rate, l'importo di ciascuna e le scadenze. Contestualmente, verranno resi disponibili i moduli di pagamento pagoPA per le prime rate.   


In alternativa al servizio online, è possibile compilare il Modello RS e inviarlo tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) all'indirizzo indicato sul modello stesso, oppure presentarlo fisicamente presso uno sportello AdeR. Inoltre, le nuove cartelle di pagamento contengono un QR Code che, inquadrato con lo smartphone, ti reindirizza direttamente alla sezione del sito per avviare la procedura, semplificando ulteriormente l'accesso.   


La facilità disarmante del servizio "Rateizza adesso" rappresenta, tuttavia, un'arma a doppio taglio. La piattaforma è progettata per essere efficiente dal punto di vista amministrativo, ma non offre alcuna consulenza strategica. Cliccando "accetta" e generando il piano, compi un atto giuridico con conseguenze precise e irrevocabili, come la sospensione e/o l'interruzione della prescrizione e la sanatoria di eventuali vizi di notifica (che analizzeremo nel capitolo 4). Il sistema non ti avviserà (direi ovviamente) se una delle cartelle esattoriali che stai per rateizzare è in realtà già prescritta o facilmente impugnabile per un vizio di forma. Per questo motivo, la consulenza di un legale esperto è fondamentale prima di accedere al servizio online, per analizzare la tua posizione debitoria e assicurarti di non rinunciare inconsapevolmente a preziose opportunità di difesa.


3. Rateizzazione Oltre i 120.000€: La Domanda Documentata e i Criteri di Valutazione

Quando il debito oggetto della singola istanza supera la soglia di 120.000 euro, o quando, pur avendo un debito inferiore, desideri ottenere un piano straordinario fino a 120 rate, la procedura si complica notevolmente. In questi casi, non è più sufficiente dichiarare la propria difficoltà, ma bisogna dimostrarla con dati oggettivi e documenti per rateizzazione specifici. Questa sezione è il cuore della consulenza ad alto valore aggiunto, dove la preparazione meticolosa della pratica fa la differenza tra un'accettazione e un rigetto.


3.1 I documenti per rateizzazione: la prova della difficoltà economica

La "temporanea situazione di obiettiva difficoltà" deve essere provata secondo i criteri tecnici stabiliti dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 27 dicembre 2024, che attua le disposizioni della riforma. La documentazione richiesta varia in base alla natura giuridica del debitore.   


  • Persone Fisiche e Ditte Individuali (in regime fiscale semplificato): La prova della difficoltà economica si basa sulla situazione del nucleo familiare. Devi obbligatoriamente allegare alla domanda la certificazione I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) in corso di validità. La domanda deve essere presentata utilizzando il Modello RDF ("Richiesta di rateizzazione - Debiti di persone Fisiche/ditte individuali").   


  • Società di Capitali, Società di Persone e altri soggetti (in contabilità ordinaria): Per le imprese, la valutazione è più complessa e si basa su indicatori economico-finanziari. Devi presentare la documentazione contabile (come l'ultimo bilancio approvato) necessaria a calcolare due indici fondamentali: l'Indice di Liquidità, che serve a dimostrare l'esistenza della difficoltà, e l'Indice Alfa, che determina il numero massimo di rate concedibili. La domanda si presenta con il    


    Modello RDG ("Richiesta di rateizzazione - Debiti di persone Giuridiche/società/enti").   


  • Condomini: La valutazione si fonda su un indicatore specifico, l'Indice Beta, che rapporta l'ammontare del debito alle entrate del condominio risultanti dall'ultimo rendiconto approvato.   


3.2 Come gli indici determinano il tuo piano di rateizzazione

Gli indici non sono meri formalismi burocratici, ma strumenti analitici con cui l'Agenzia misura oggettivamente il tuo stato di difficoltà.


  • Indice di Liquidità: Questo indice (calcolato come rapporto tra liquidità immediate/differite e passività correnti) misura la capacità della tua azienda di onorare i debiti a breve termine. La regola è ferrea: la rateizzazione può essere concessa solo se l'Indice di Liquidità è inferiore a 1. Un valore pari o superiore a 1 è interpretato come assenza di una crisi di liquidità, portando al rigetto dell'istanza.     


  • Indice Alfa (per le imprese) e Indice Beta (per i condomini): Questi indici rapportano l'entità del debito da rateizzare alla capacità reddituale o produttiva del soggetto. Un valore più alto dell'indice significa che il debito incide maggiormente sulla tua situazione economica, segnalando una difficoltà maggiore e dando quindi diritto a un piano di ammortamento più lungo.


Per darti uno strumento pratico di valutazione, ecco una tabella che riassume la correlazione tra il valore dell'Indice Alfa e il numero massimo di rate che puoi ottenere, come previsto dalla normativa.

Valore Indice Alfa (A)

 

 

 

 

Numero Massimo Rate Concedibili (B)

 

 

 

 

> 6 ≤ 10

 

 

 

 

60

 

 

 

 

> 10 ≤ 55

 

 

 

 

72

 

 

 

 

> 55 ≤ 65

 

 

 

 

84

 

 

 

 

> 65 ≤ 80

 

 

 

 

96

 

 

 

 

> 80 ≤ 90

 

 

 

 

108

 

 

 

 

> 90

 

 

 

 

120

 

 

 

 

Questa tabella è uno strumento diagnostico fondamentale. Ti permette di calcolare in anticipo, con l'aiuto del tuo consulente, quale potrebbe essere l'esito della tua richiesta e di preparare la documentazione in modo da rappresentare correttamente la tua situazione, massimizzando le possibilità di ottenere il piano più lungo e sostenibile.


3.3 La procedura di invio della domanda documentata

A differenza della procedura semplificata, la domanda documentata non può essere gestita tramite il servizio "Rateizza adesso". La procedura corretta prevede i seguenti passaggi:


  1. Compilazione del Modello: Scarica e compila in ogni sua parte il modello corretto per la tua situazione (Modello RDF o RDG).


  2. Raccolta Allegati: Prepara tutta la documentazione richiesta (certificazione ISEE, prospetti contabili per il calcolo degli indici, copia del bilancio, copia di un documento di identità del legale rappresentante).


  3. Invio tramite PEC: Invia il modello e tutti gli allegati tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) all'indirizzo specifico della Direzione Regionale di AdeR competente, che troverai indicato direttamente sul modulo di domanda.   


La presentazione di una domanda documentata richiede precisione assoluta. Un errore nella compilazione, un calcolo errato degli indici o la mancanza di un allegato possono portare al rigetto dell'istanza, con conseguente perdita di tempo prezioso e il rischio che l'Agenzia avvii nel frattempo azioni esecutive.


4. Vantaggi della Rateizzazione fiscale: Un'Analisi Strategica

La rateizzazione offre diversi vantaggi, tra cui la possibilità di dilazionare il pagamento del debito, evitare azioni esecutive immediate e mantenere una gestione più sostenibile delle finanze personali o aziendali. Inoltre, consente di pianificare meglio le uscite mensili, evitando il rischio di un'immediata esigibilità del debito. Inoltre, presentare una domanda rateizzazione online o tramite PEC non è un semplice atto amministrativo, ma un'azione con profonde e immediate conseguenze giuridiche. Comprendere questi effetti è cruciale per evitare di compromettere la tua posizione e per sfruttare appieno i vantaggi che la legge ti offre. Questa non è solo una guida su "come fare", ma soprattutto su "cosa significa legalmente ciò che stai facendo".


4.1 Effetto n.1: La sospensione della prescrizione

Questo è l'effetto più importante e potenzialmente più pericoloso. La presentazione di un'istanza di rateizzazione determina la sospensione dei termini di prescrizione. L'implicazione strategica è enorme: nel momento in cui chiedi di rateizzare una cartella sospendi il decorso di un termine che potrebbe portare all'estinzione del debito. Per questo motivo, prima di presentare qualsiasi istanza, è imperativo svolgere un'analisi legale approfondita di ogni singolo atto notificato per verificare la presenza di vizi che potrebbero renderlo nullo o inefficace. Rateizzare un debito già prescritto o che è in procinto di cadere in prescrizione significa, di fatto, "resuscitarlo".


4.2 Effetto n.2: La rateizzazione non è acquiescenza

Qui emerge una distinzione giuridica fondamentale. Se da un lato la richiesta di rateizzazione vale come riconoscimento del debito ai fini della prescrizione e della notifica, dall'altro non costituisce "acquiescenza", ovvero non implica una rinuncia a contestare il merito della pretesa tributaria (an debeatur).

La Corte di Cassazione ha stabilito che "La richiesta di rateizzazione del debito [...] non può essere intesa come acquiescenza o rinuncia ad impugnare, trattandosi di un beneficio accordato dalla legge al contribuente" (cfr. Cass. n. 3347/2017).

Questo crea uno scenario strategico complesso e controintuitivo. Puoi, presentare una domanda di rateizzazione per bloccare le azioni esecutive e, contemporaneamente, impugnare la stessa cartella davanti alla Corte di Giustizia Tributaria per contestarne il fondamento (ad esempio, sostenendo che l'imposta non era dovuta). Decidere se rateizzare e contestare, solo contestare, o solo rateizzare è una scelta strategica delicata che richiede una valutazione caso per caso, bilanciando il bisogno immediato di sospendere la riscossione con le probabilità di successo di un ricorso.


4.3 Effetto n.3: Il blocco delle azioni esecutive e cautelari

Questo è il beneficio più tangibile e immediato della rateizzazione. A partire dalla data di presentazione della richiesta e per tutta la durata del piano (a condizione che tu sia in regola con i pagamenti), l'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha il divieto di:


  • Iscrivere nuove ipoteche sui tuoi immobili.

  • Iscrivere nuovi fermi amministrativi sui tuoi veicoli.

  • Avviare nuove procedure esecutive (come pignoramenti di conti correnti, stipendi o immobili).   


Questo "scudo protettivo" è di vitale importanza, in quanto congela la situazione e ti permette di gestire il debito in modo ordinato, senza la pressione di imminenti azioni aggressive da parte del Fisco.


5. Decadenza dal Beneficio: Come Evitarla e le Conseguenze Irreversibili

Ottenere la rateizzazione agenzia delle entrate è solo il primo passo. Il vero obiettivo è mantenerla attiva fino all'estinzione del debito. La decadenza dal beneficio è il rischio più grande e, con le nuove norme, le sue conseguenze sono diventate drammaticamente più severe.


5.1 Quante rate puoi saltare? Le regole attuali

La legge stabilisce una soglia di tolleranza per i mancati pagamenti, superata la quale si decade automaticamente dal piano. La regola applicabile dipende dalla data in cui il tuo piano di rateizzazione è stato concesso. La regola generale, valida per tutti i piani richiesti a partire dal 16 luglio 2022, stabilisce che la decadenza si verifica al mancato pagamento di 8 rate, anche non consecutive. Per maggiore chiarezza e per aiutarti a comprendere la normativa applicabile a piani più datati, la seguente tabella riassume l'evoluzione delle cause di decadenza.

Periodo di Concessione del Piano

 

 

 

 

Numero di Rate non Pagate per la Decadenza 

 

 

Piani in essere all'8 marzo 2020

 

 

 

 

18 rate (anche non consecutive)

 

 

 

 

Dal 9 marzo 2020 al 31 dic. 2021

 

 

 

 

10 rate (anche non consecutive)

 

 

 

 

Dal 1° gen. 2022 al 15 luglio 2022

 

 

 

 

5 rate (anche non consecutive)

 

 

 

 

Dal 16 luglio 2022 in poi

 

 

 

 

8 rate (anche non consecutive)

 

 

 

 

È importante notare che la legge prevede una clausola di salvaguardia per il cosiddetto "lieve inadempimento" (art. 15-ter D.P.R. 602/1973). Non si decade dal beneficio per un ritardo nel pagamento della prima rata non superiore a 7 giorni, o per il tardivo pagamento di una rata successiva alla prima, purché avvenga entro la scadenza della rata seguente. Tuttavia, questa è una norma eccezionale e non deve essere interpretata come una scappatoia per gestire con leggerezza le scadenze.   


5.2 Rischi della Rateizzazione: le conseguenze della decadenza un debito non più rateizzabile

Sebbene la rateizzazione possa sembrare un'opzione vantaggiosa, presenta anche dei rischi. Un errore nella compilazione della domanda o il mancato pagamento di un certo numero di rate possono portare alla decadenza dal beneficio. È fondamentale monitorare attentamente le scadenze e mantenere una comunicazione costante con l'Agenzia delle Entrate per evitare problematiche. Le conseguenze della decadenza sono immediate e drastiche:


  1. Esigibilità immediata del debito residuo: L'intero importo ancora dovuto, comprensivo di sanzioni e interessi, diventa immediatamente esigibile e deve essere pagato in un'unica soluzione.   


  2. Ripresa delle azioni esecutive: L'Agenzia può immediatamente riprendere o avviare tutte le azioni cautelari ed esecutive (fermi, ipoteche, pignoramenti) che erano state sospese.   


Ma la conseguenza più grave, che rappresenta il vero punto di non ritorno della nuova normativa, è la seguente: per tutti i piani di rateizzazione concessi dopo il 16 luglio 2022 e successivamente decaduti, il carico residuo non può essere nuovamente rateizzato. Questa preclusione è assoluta e definitiva. Significa che una volta perso il beneficio, non avrai una seconda possibilità per quel debito. L'unica strada rimarrà il pagamento integrale o subire l'azione esecutiva. Questa rigidità rende la pianificazione finanziaria e il monitoraggio costante del piano di rateizzazione un'attività non più delegabile al caso, ma un processo che richiede la massima attenzione e, nei casi più complessi, un supporto professionale continuo.   


Come sempre spero che questo post ti sia d'aiuto per compiere le tue valutazioni e ti ricordo che dal mio studio di Firenze ho aiutato clienti in tutta Italia (leggi se vuoi i casi giudiziari di cui mi sono occupato oppure segui/guarda/ascolta i ns. blog, video e podcast) a risolvere complesse situazioni legate a cartelle esattoriali e altri atti dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agente della Riscossione; se hai bisogno di assistenza in merito ad una rateizzazione puoi richiederci una pre-analisi gratuita cliccando su questo link.


Avv. Alberto Bindi

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